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The Paris Review: il libro per aerei, treni, ascensori e sale d’attesa.

Editore Fandango libri, 537 pagine, 20 euro
Introduzione di Richard Powers

 

 

Edito dalla Fandango, The Paris Review è una raccolta di testi, il cui titolo si ispira alla celebre rivista americana fondata a Parigi nel 1953. Il libro raccoglie i tributi dei migliori scrittori del panorama letterario e poetico contemporaneo. Un’antologia di poesie e testi che vi faranno compagnia in ogni momento della giornata, in particolare quelli più noiosi, attimi che possono trasformarsi in ore d’attesa. Proprio in questi momenti  che sembrano non avere nessun senso e ci fanno pensare a quante cose avremo potuto fare durante quelle ore in cui invece siamo costretti ad attendere il fluire di una lunghissima fila al check-in in aeroporto, il ritardo di un treno o il turno in uno studio medico, quasi costretti a consultare quelle riviste che sono rimaste lì accatastate da mesi. In questi momenti in cui siamo in cerca di un modo qualsiasi per ingannare il tempo, quale occasione migliore per tirare fuori dalla borsa un buon libro come questo, vero alleato contro la noia. Un compagno di viaggio, un’ottima soluzione per sopravvivere ai ritmi frenetici delle nostre città in compagnia dei migliori autori della contemporaneità: Junot Diaz, Philip Roth, A.S. Byatt, V.S. Naipaul, Joyce Carol Oates, Alice Munro, Eugenides, Jack Kerouac, Ballard, Carver, Toni Morrison, Burroughs e molti altri autori di testi brevi o meno brevi che travolgono il lettore con le loro storie. <<Quanto dura una corsa in ascensore? Dipende da cosa leggete salendo>>, scrive Richard Powers nell’introduzione, e prosegue <<Perché il racconto è l’ultimo rifugio dall’epidemia del tempo reale. Il racconto denuda il lettore, tenendolo in un luogo che il tempo non può raggiungere. Le pagine che leggiamo sono un non-tempo, e scorrono molto lontano dalla pubblica arena. Fintanto che restiamo dentro la lettura, l’adesso si rivela la più audace delle invenzioni […] >>. Così il lettore si allontana dal suo attimo presente, la lettura lo cattura e quell’attimo di attesa diventa quasi eterno. Il lettore si perde tra le pagine di un libro che gli fa dimenticare quel tempo che, in fila  mentre aspetta che arrivi il proprio turno o ad una banchina in attesa dell’arrivo di un autobus, sembra quasi imprigionarlo. Un libro in cui la lettura diventa un pretesto per fuggire la realtà ritagliandosi un proprio spazio, un libro per dimenticare, per recuperare il tempo perduto. Un libro da tener sempre nello zaino e, perché no, anche un ottimo regalo per un amico pendolare.

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