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Tropical chimera

Negli ultimi giorni ho degli evidenti problemi di concentrazione. Il caldo atroce mi rallenta i riflessi e a fatica ricordo le cose che avevo in programma di fare. Di notte poi diventa tutto piu’ difficile. Mi muovo a zig-zag per le strade sotto gli effetti di una vodka scadente e il sudore mi imperla la fronte, le braccia, il petto. Non do’ una buona impressione alle persone che incrocio. Anche gli "homeless" si tengono a distanza. Qualcuno mi chiede una sigaretta ma non mi fermo quasi mai. Non ne ho voglia. Che vadano a comprarsele loro.
Quando arrivo all’ostello, c’e’ sempre qualcuno che vuole parlare o che vuole sfidarti a biliardo. Non riescono proprio a prendere sonno se non hanno le batterie completamente scariche. Se non sfogano fino in fondo la loro terrificante tendenza logorroica. Pero’ in fin dei conti mi fanno tenerezza, perche’a furia di viaggiare e di stare da solo ho visto che ci sono molte persone che cercano solo un po’ di compagnia. Fosse anche quella di una bottiglia di gin o di una persona sconosciuta cui raccontare le proprie disgrazie e i proprio fallimenti. Per quanto mi riguarda, non cerco assolutamente nulla. Almeno in vacanza non voglio riconorrere chimere. Gia’ l’ho fatto, gia’ ho camminato sotto un sole giaguaro con unalampada in mano alla ricerca di un qualcosa di indefinito. Gia’ l’ho fatto. Ora basta. Me ne vado a ballare.

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