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Un viaggio nelle fragilità dell’anima

Breve storia del mio silenzio

Giuseppe Lupo

Marsilio editori

Ottobre 2019

pp. 208

16 euro

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Breve storia del mio silenzio è un romanzo autobiografico di Giuseppe Lupo, arrivato tra i finalisti del Premio Strega 2020.

Giuseppe Lupo insegna letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia ed è autore di diversi romanzi.

Il testo ha un carattere fortemente autobiografico, infatti l’autore si confessa, svelando le sue intime emozioni.

 

Trama- A quattro anni, dopo la nascita della sorella, Giuseppe perde l’uso del linguaggio: le parole si depositano nella sua interiorità, non riuscendo più a essere espresse nel mondo esterno.

Queste stesse parole sono il motore del romanzo, insieme alla ricerca energica di riappropriarsi di ciò che si è perduto.

 

Tematiche- Il racconto è ambientato negli anni ’60 tra un paesino del Sud, Atella in Basilicata, raccolto e familiare, e Milano, la grande metropoli.

L’autore e protagonista ripercorre, grazie ai ricordi, il suo passato, dall’infanzia alla maturità.

È interessante la descrizione del contesto socio-culturale, soprattutto l’attenzione ai mutamenti propri di un’epoca in crisi, caratterizzata dal Boom economico e culturale italiano.

Il trasferimento a Milano da parte del protagonista rappresenta il suo trampolino di lancio, riuscendo, così, ad affermarsi come scrittore.

Molti sono i personaggi che si affacciano sulla scena, cercando di aiutare e sorreggere il piccolo protagonista: i genitori, i maestri delle elementari, gli intellettuali del Circolo la Torre.

Episodio centrale è la narrazione del trauma infantile vissuto dal protagonista.

La nascita della sorella gli provoca una sorta di afasia di natura psicologica, rendendogli difficile la comunicazione.

Il silenzio si trasforma, poi, in un’insidiosa inimicizia con il linguaggio.

La parola è la vera protagonista del racconto.

Il romanzo rivela il suo carattere propriamente formativo: dal mutismo infantile al trionfo della scrittura.

Ampio spazio è dedicato agli intellettuali del tempo, ma, in particolare, si pone l’accento sul sogno americano, vagheggiato dall’autore: si citano le opere di Hemingway, si guarda con entusiasmo all’industria musicale e a Hollywood.

 

Viaggio interiore- Con estrema delicatezza, Giuseppe Lupo ci accompagna per mano nel suo mondo interiore.

È un viaggio nella fragilità dell’anima.

Il protagonista analizza le proprie ferite, tenta di sanarle, affrontando le proprie paure.

Mano a mano che si prosegue con la lettura, emerge la passione per la letteratura e per la cultura: assistiamo, così, alla nascita di un grande scrittore.