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Tableaux Vivants in scena, di domenica, a Largo Donnaregina

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Tutti pronti ad applaudire le tavole viventi da Caravaggio al Museo Donnaregina di Napoli. Al via le Domeniche a Donnaregina: anche per la stagione 2018, ritorna, dopo il grande successo di pubblico già riscosso nella scorsa stagione,  lo spettacolo I Tableaux Vivants da Caravaggio al Complesso Monumentale Donnaregina  in Napoli al Largo Donnaregina nr. 22. Una compagnia di otto attori chiamati a mettere in scena 23 tele dell’artista, rendendo praticamente viventi, con mirabile maestria,  le opere dell’artista. Sul palco, gli artisti a riprodurre fedelmente le opere, componendoli in una sorta di teatralizzazione, ed utilizzando gli abiti e le posizioni della tela originale. Lo spettacolo è accompagnato dalle musiche di Bach, Mozart, Vivaldi e Sibellius.

 

Le rappresentazioni – Il lavoro nasce nel 2006, per un progetto didattico della facoltà di Architettura dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli. Sotto gli occhi degli spettatori si compongono 23 tele di Caravaggio realizzate con i corpi degli attori e l’ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate. Giuditta e Oloferne, la Crocifissione di San Pietro, la Morte della vergine e altri 21 capolavori del grandissimo pittore lombardo, si animano, letteralmente, in giochi di luci e chiaroscuri. Le tele, riprodotte fedelmente nei colori e nelle pose da attori e figuranti, diventano dei tableaux vivants, dei quadri viventi: un solo taglio di luce illumina la scena come riquadrata in una immaginaria cornice, i cambi sono tutti a vista, ritmicamente scanditi dalle musiche dei grandi artisti di musica classica. Lo spettacolo  accompagnato dalle musiche di Mozart, Vivaldi e Bach, hanno la regia di Ludovica Rambelli, aiuto regia di Dora De Maio. In scena, Serena Ferone, Andrea Fersula, Ivano Ilardi, Chiara Kija, Laura Lisanti, Antonella Mauro, Paolo Salvatore e Claudio Pisani.

Le date in programma – Questo il calendario degli spettacoli, con inizio alle ore 10,30; 11,30; 12, 30: 28 gennaio; 11 e 25 febbraio;  04, 18 e 25 marzo;  8 aprile, 22 e 29 aprile; 6, 13 e 20 maggio; 10 e 24 giugno;  8 e 22 luglio. Costo del biglietto euro 10,00 a persona, acquistabile anche on line, comprensivo di visita all’intero Complesso Monumentale Donnaregina;  ridotto €8,00 per ragazzi dai 7 ai 18 anni e per gruppi dalle 15 persone i poi.

I tableaux vivants- Attori in carne e ossa posano, componendo l’opera narrata per il tempo necessario a renderla riconoscibile agli occhi del pubblico. È proprio nell’uso del tableau vivant che i ruoli di regista e artista si intrecciano, facendone un espediente capace di andare ben oltre la semplice citazione letteraria per parlarci della necessità di riflettere sulla dimensione e il ruolo dell’opera d’arte. Gli spettacoli di tableaux vivants sono oggi un fenomeno piuttosto raro, ma a Napoli questa forma d’arte continua a vivere, andando in scena in alcuni dei luoghi più suggesti­vi della città. Capaci ancora di sorprenderci, per la loro dimensione ibrida, crocevia tra più forme artistiche, i quadri viventi mantengono il dialogo sul sacro e il profano dell’arte sempre aperto e attuale. I tableaux si distinguono dalla drammaturgia tradizionale per la presenza di una regia interna anziché esterna, che costringe gli attori nel ruolo di tecnici, attrezzisti, scenografi, costumisti ed in ultimo modelli.  Unico intervento esterno ammesso? La musica, senza la quale l’intero spettacolo non potrebbe reggersi in piedi. <<La musica, in tutti i miei lavori, è la drammaturgia, il mio disegno, il mio commento, insomma è il testo che non c’è>>, ammette Ludovica Rambelli. Se da un lato è la musica a scandire il ritmo della rappresentazione, dall’altro è l’opera pittorica a costituire l’ispirazione, nonché il rimando finale dello spettacolo.

I quadri viventi a Napoli – Si intuisce come al Sud, a Napoli in particolare, dove la vita quotidiana si nutre ancora della religiosità e del folclore tipici, questa rappresentazione acquisisca un significato particolare. La forza emotiva dei tableaux vivants potrebbe essere semplicemente spiegata come la risposta più umana e naturale che ci sia di fronte al bello. Non a caso, nell’ideare la visione di Giotto, Pasolini scriveva: <<C’è da restare a bocca aperta davanti alla grandezza, alla bellezza, alla verità>>.